Vaccino: buono o cattivo?

Negli ultimi anni si sono accesi molti dibattiti riguardo i rischi e i vantaggi dei vaccini. Dalle vaccinazioni obbligatorie a quelle opzionali, oggigiorno ormai esistono un gran numero di iniezioni possibili che continuano ad essere studiate e create con il solo scopo di prevenire l’insorgenza di alcune malattie.

Innanzitutto, è importante capire che cos’è e come funziona il vaccino. Il principio base del vaccino è molto semplice e diretto: quando ci sottoponiamo alla vaccinazione, ci viene iniettato un preparato che, in minima parte, contiene particelle del DNA del microrganismo colpevole di causare la malattia che stiamo cercando di prevenire.

In questo modo, il nostro organismo viene stimolato a produrre anticorpi per debellare la versione indebolita del virus che abbiamo iniettato. In questo modo, qualora in futuro dovessimo rientrare in contatto con lo stesso virus, il nostro organismo sarà già preparato e pronto a combatterlo.

Il fatto di iniettare un virus (seppur indebolito e in minuscole quantità) nel corpo umano (ed in particolare nei bambini) ha scatenato numerosissime polemiche: vediamo insieme i pro e i contro di questa pratica.

Pro vaccino

Il primo elemento da citare in favore della pratica del vaccino è senza dubbio il fatto che le statistiche provano che le vaccinazioni riducano il rischio di contrarre la malattia fino al 99%. I vaccini più comuni sono quelli per morbillo, rosolia e parotite; altri vaccini continuano ad essere somministrati nonostante la malattia sia stata ormai debellata nel paese in questione (come per esempio la poliomielite in Italia).

Anche questo fatto ha fatto sorgere parecchi dubbi e critiche. Perché continuare a sottoporsi ad un’iniezione se il rischio di contrarre la malattia è nullo? Gli esperti suggeriscono che il rischio che le malattie ricompaiano è sempre presente; inoltre, in questo caso il vaccino è una misura preventiva in caso si viaggi in un paese in cui questa particolare malattia non sia ancora stata debellata.

Contro vaccino

Il rischio più concreto che si corre sottoponendosi alle vaccinazioni è il rischio di shock anafilattico causato da una reazione allergica alla soluzione iniettata: tuttavia, le probabilità che quest’eventualità si verifichi sono una su un milione.

In generale, le complicanze sono rare, ma sono recentemente circolate molte voci che suggeriscono che i vaccini contengano mercurio, che provochino autismo e che facciano, in realtà, ammalare invece che prevenire l’insorgenza della malattia. All’inizio delle sperimentazioni, i ricercatori avevano preso in considerazione la possibilità che, a causa di qualche reazione chimica particolare, i microrganismi e i microbi potrebbero ritornare al loro stato iniziale – ovvero allo stato non attenuato.

Tuttavia, anni e anni di test e verifiche hanno portato alla conclusione che i rischi e le complicanze causate dal vaccino siano assolutamente minime ed ignorabili. Per questo motivo, nonostante il gran numero di critiche, il vaccino continua ad essere una pratica estremamente diffusa in moltissimi paesi.