HIV e AIDS: lo sapevate?

Molto spesso avrete sentito parlare di HIV e AIDS a scuola, al lavoro, dal medico o in ospedale. Negli ultimi anni i progetti di informazione e prevenzione di malattie sessualmente trasmissibili sono cresciute in numero e qualità.

Qualora aveste prestato poca attenzione o vogliate rinfrescarvi la memoria, in questo breve articolo troverete qualche semplice informazione sulla storia di questa patologia, i metodi di trasmissione, le modalità di prevenzione e i sintomi.

Cos’è e come si contrae?

HIV è la sigla che indica il virus da immunodeficienza umana che causa l’AIDS (Acquired Immune Deficiency Syndrome) o sindrome da immunodeficienza acquisita. La malattia fu scoperta solo nel 1980 da Michael Gottlieb, un ricercatore dell’Università della California, che riscontrò sintomi simili in molti pazienti che facevano parte di una comunità omosessuale di San Francisco.

Questo fatto fece sì che per molti anni l’AIDS fosse considerata una malattia unicamente gay e, per questo motivo, chiunque ne fosse affetto veniva stigmatizzato ed emarginato perché tacciato come omosessuale (etichetta scomoda al tempo). Con il tempo si imparò che l’HIV può essere trasmesso sia tra omosessuali che eterosessuali tramite il contatto diretto con liquidi corporei o sangue di chi è sieropositivo.

Tra giovani ed adulti i modi in cui il virus viene trasmesso più comunemente sono attraverso lo scambio di siringhe infette (i cui aghi siano stati usati per tatuaggi o iniezioni di droga) e rapporti sessuali non protetti. Esiste anche un alto rischio che bambini di donne con AIDS contraggano la malattia: in questo caso, il bimbo può essere contagiato durante la gravidanza, tramite l’allattamento al seno o al momento stesso del parto.

Come si manifesta e come si previene?

Chi avesse contratto l’infezione da HIV potrebbe vivere tranquillamente fino a dieci anni senza che i sintomi si manifestino. In genere, la malattia attraversa quattro stadi: incubazione, infezione acuta, periodo di latenza ed AIDS. La prima fase dura poche settimane, la seconda dura poco meno di un mese e si manifesta sotto forma di sintomi influenzali come febbre, malessere, mal di gola, irritazioni cutanee e dolore muscolare (più raramente mal di testa, sintomi neurologici, nausea e vomito).

La terza fase è priva di sintomi e, come abbiamo detto, può durare fino a dieci anni; ed infine la fase finale dell’AIDS si manifesta con tumori ed infiammazioni di varia natura. Per molti anni l’AIDS ha causato moltissime vittime, ma, ora che la ricerca scientifica è progredita, abbiamo imparato a conoscere il virus più a fondo e siamo a conoscenza di metodi che ci permettono di prevenire il contagio (anche se in Africa è ancora una delle cause primarie di decesso).

I metodi di prevenzione sono molto semplici: evitare le cause. Evitare di scambiare siringhe e riutilizzare aghi e utilizzare il preservativo durante i rapporti sessuali. Per quanto riguarda le madri sieropositive, si è riscontrato un abbassamento del rischio che il bimbo venga contagiato grazie a farmaci antiretrovirali, parto cesareo e latte in polvere.