Aereosol, l’alleato di ogni mamma

Chi ha bimbi piccoli sa quanto siano soggetti a tosse, mal di gola, raffreddori e infiammazioni delle vie aeree. Non è sempre facile prevenire tutte queste patologie, soprattutto perché i bambini tendono a correre e a giocare all’aperto, anche durante l’inverno, sfuggendo al nostro controllo ed ignorando le nostre raccomandazioni di indossare cappelli, sciarpe o maglioni.

In questi casi, un ottimo alleato per combattere questi disturbi è l’aerosol: un nebulizzatore che vaporizza il farmaco o la soluzione fisiologica in modo che questa possa raggiungere più facilmente tutte le zone delle vie aeree.

Apparecchi e applicatori

Se siete nuove al mondo degli aereosol, è importante sapere che esistono due tipologie principali di apparecchi: pneumatici (in grado di nebulizzare anche i farmaci più corposi ma piuttosto lenti e rumorosi) e ad ultrasuoni (rapidi e silenziosi ma con più difficoltà nel nebulizzare farmaci come i cortisonici).

Oltre a una varietà nelle tipologie di aerosol, esistono anche vari tipi di applicatori: mascherina, boccaglio e forcella nasale. Il risultato migliore è dato dal boccaglio che permette al farmaco di arrivare direttamente in gola senza disperdersi nell’aria, come nel caso della mascherina (buona parte del farmaco viene assorbita dalle mucose nasali o dispersa sulla pelle del viso). La forcella nasale, infine, è piuttosto scomoda e viene utilizzata solo in caso di prescrizione specifica.

La soluzione migliore per i bambini

Come ben saprete, i bambini non sono tra i pazienti più docili e collaborativi, bisogna perciò cercare di ottimizzare i tempi e trovare un buon compromesso che li convinca a sottoporsi alla cura per un ragionevole limite di tempo e senza far loro provare troppo fastidio. Per questo motivo, la combinazione ideale per sottoporre vostro figlio alla cura tramite aereosol è l’utilizzazione di un apparecchio ad ultrasuoni e della mascherina come applicatore.

L’apparecchio ad ultrasuoni, infatti, è silenzioso e rapido e, in questo modo, il bambino non perderà la pazienza e non rischierete che inizi a fare i capricci per la noia. La mascherina, poi, è l’applicatore ideale perché non va stretta tra i denti come il boccaglio e non causa fastidio come la forcella nasale.

Inoltre, i bambini tendono a respirare più con il naso che con la bocca (non un bene quando si parla di aerosol perché buona parte del farmaco viene trattenuto dalle mucose nasali), ma con la mascherina ci sono alte probabilità che una buona quantità di soluzione nebulizzata venga respirata dalla bocca.

Se il bimbo piange o urla mentre indossa la mascherina non vi preoccupate, proprio mentre terrà la bocca aperta per lamentarsi il farmaco potrà raggiungere le aree più profonde della gola. Per assicurarvi che non si strappi o sfili la mascherina durante il trattamento basterà che la fissiate attorno alla sua testa con degli elastici piuttosto grandi e resistenti.